Ryanair mi chiede il peso del mio bagaglio.
15 kg? 25 kg? É possibile impacchettare una vita in una valigia di massimo 30 kg? Apri, metti, togli, sposti, ordini e quando chiudi quella zip, hai concluso un rito che si ripete continuamente, quello di chiudere e riaprire una piccola parentesi di calore in cui speri che l’orologio si fermi a tempo indefinito, ma dopotutto sai che inesorabilmente quel ticchettío ti accompagnerà continuamente.
Nell’aeroporto si susseguono immagini antitetiche.. diverse persone che manifestano allegria e tristezza, indifferenza ed eccitazione, paura e sicurezza.
Sali su quel pennuto meccanico, che magicamente ti trasferisce in un posto alieno, ma non più di tanto ormai..Fai attenzione a quell’accento a volte spigoloso del comandante che non riuscirai mai a comprendere perfettamente e che ti fa sempre mormorare:
“ma ha detto fifteen o fifty minutes delay?”.
Prima che tu te ne renda davvero conto, ti ritrovi catapultato lí dove aprirai di nuovo il tuo bagaglio e ti farai bastare quei kg di ricordi accuratamente stipati; aggiungerai altri kg di nuove esperienze, nuove risate, nuovi pianti e nuove discussioni. Cambiano i registri e le lingue, ma le emozioni per fortuna sono internazionali; così come quando alzi lo sguardo al cielo, saprai che dopotutto le stelle e la Luna saranno sempre le stesse, guardandole da nord o da sud…
É davvero difficile chiudere una valigia, é difficile stimarla o pesarla; é per questo che ora sono rigide: custodiscono ricordi, esperienze, abbracci, chiacchierate, sfoghi, lacrime e risate.